
27 dicembre 2024
Natale 2024 e scioglimento dell’associazione Scienza&Vita Firenze
Un sentito ringraziamento agli Amici di Scienza&Vita Firenze che, a seguito della comunicazione dello scioglimento dell’Associazione, ci hanno fatto pervenire espressioni di apprezzamento per l’attività svolta.
In questo santo tempo di Natale, rinnoviamo gli auguri di ogni bene nella luce di Cristo fatto Bambino.
Marcello Masotti
Alessandro Leoncini
19 dicembre 2024
Natale 2024 e scioglimento dell’associazione Scienza&Vita Firenze
Cari Amici,
alle soglie del Natale imminente, è con grande rammarico che comunichiamo lo scioglimento dell’Associazione Scienza&Vita Firenze, che in ultimo è risultata inevitabile a seguito dello scioglimento dell’Associazione Scienza&Vita nazionale, trasformata in un Centro Studi, e del ritiro da parte della medesima della denominazione e del logo che al tempo della loro costituzione fu concesso di utilizzare alle associazioni locali.
Nella comunicazione dello scorso 7 maggio, con cui l’Associazione nazionale comunicava il suo scioglimento, la medesima precisava che, a seguito di ciò, “formalmente cessa la presenza delle associazioni locali, che pertanto non potranno più … avvalersi della denominazione Associazione Scienza & Vita, né utilizzarne il logo”. In ragione del fatto che Scienza&Vita Firenze era un’associazione autonoma dal punto di vista amministrativo, per diverso tempo abbiamo valutato la possibilità di mantenerla in essere provvedendo, tramite un aggiornamento dello statuto, a modificarne la denominazione ed il logo.
Dopo attento esame ed approfondimento, questa soluzione non è risultata praticabile, sia perché lo Statuto, all’art. 1, stabiliva la “ragione” del costituirsi della nostra associazione “quale Gruppo di sostegno dell’Associazione nazionale Scienza & Vita”, sia per evitare ogni possibile incongruenza, almeno sul piano formale, con la stessa Associazione Nazionale o con l’attuale Centro Studi.
L’individuazione della corretta procedura per lo scioglimento è risultata incerta e laboriosa, per cui solo lo scorso 12 dicembre lo scioglimento è stato formalizzato, nel rispetto dell’Atto Costitutivo e dello Statuto, con atto del Dott. Filippo Russo Notaio in Firenze.
Con lo stesso atto è stato nominato un Liquidatore, che provvederà ad effettuare gli ultimi pagamenti dovuti e a devolvere il residuo fondo cassa secondo quanto stabilito dallo Statuto.
Nei diciotto anni trascorsi dal 2006, anno della nascita di Scienza&Vita Firenze, ad oggi sono stati organizzati 107 eventi, tra maggiori e minori, affrontando le tematiche dell’uomo e della vita, includendo anche problematiche culturali, sociali e politiche suscettibili di ricadute sulla persona umana. È stato impegno prioritario il rapporto e il collegamento con associazioni di ispirazione cristiana, impegnate per i valori comuni, a partire dal Movimento per la Vita, ma anche con realtà laiche che professano il valore dell’uomo e della vita. L’attività svolta è stata resa possibile grazie non solo alla presenza e alla collaborazione di autorevoli personalità della medicina, del diritto e della cultura, ma anche all’apporto dei Soci, consiglieri e non, che hanno svolto un prezioso lavoro sul pano organizzativo. Deve essere sottolineata anche la generosa ospitalità dei Padri Filippini, che ci hanno messo a disposizione una sede prestigiosa praticamente in forma gratuita. A tutti un grande ringraziamento, in quanto quello che è stato fatto reca il loro merito.
Se adesso viene meno Scienza&Vita Firenze come l’abbiamo conosciuta e – pensiamo – apprezzata fino ad oggi, non viene meno il nostro impegno costante di ricercare e costruire in ogni ambito della vita un riflesso della luce vera, “quella che illumina ogni uomo” (Gv 1, 9) e che il Natale imminente ci ripropone con forza. Continuiamo ad essere, tutti e ciascuno, “alleati per il futuro dell’uomo” e pertanto “alleati per gli uomini del futuro”, per i quali vogliamo dare il nostro piccolo contributo per tenere aperti sentieri di verità e di giustizia. Questo impegno potrà e dovrà rinnovarsi nelle forme, ma mai venire meno.
Nei prossimi mesi ci incontreremo, discuteremo e valuteremo come declinare questo impegno con coloro che in questi ultimi anni sono stati più vicini all’Associazione. La casella di posta elettronica info@scienzaevitafirenze.it resterà attiva per qualche tempo per favorire ulteriori contatti con i Soci e i Simpatizzanti e per ricevere richieste o proposte.
Pensiamo infine di fare cosa gradita allegando l’elenco completo degli incontri organizzati da Scienza&Vita Firenze dal 2006 al 2024. Numerosi documenti e numerose registrazioni video sono disponibili sul sito www.scienzaevitafirenze.it, che per qualche tempo resterà attivo.
Quindi un arrivederci e un grande augurio di buon Natale!
Marcello Masotti
Alessandro Leoncini
18 maggio 2024
Comunicato ai Soci e Simpatizzanti in merito alle prossime elezioni amministrative ed europee.
Nella cronaca politica europea di questi ultimi due mesi, troviamo due atti lesivi del diritto primario alla vita votati da assemblee rappresentative importanti, in grado di influenzare la legislazione dei paesi membri se non si costituirà nel prossimo Parlamento Europeo un’opposizione forte e autorevole all’attuale coalizione di maggioranza.
Il 4 marzo la Francia di Macron ha inserito il “diritto d’aborto” nella sua Costituzione. Il Parlamento francese riunito a Versailles, in seduta comune, lo ha sancito definitivamente, con un voto congiunto.
Appena un mese dopo, l’11 aprile scorso, a Strasburgo il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza una Risoluzione per chiedere l’inserimento dell’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. La Risoluzione si propone di far attuare modifiche alle Carte Costituzionali degli Stati dell’Unione, per silenziare l’obiezione di coscienza e per inserire procedure obbligatorie d’aborto nei servizi relativi alla salute sessuale e riproduttiva. Sappiamo che tale risoluzione non è giuridicamente vincolante, ma l’impatto emotivo, l’amplificazione da parte del mainstream e la ricaduta culturale sono rilevanti. Il diritto umano fondamentale è il diritto alla vita e non l’aborto che va contro di essa.
Sollecitati dunque da questi fatti, ci permettiamo di rivolgere un appello a tutti voi, amici e soci del Movimento per la Vita di Firenze e di Scienza&Vita Firenze, riguardo alle prossime elezioni, sia in ambito locale che in particolar modo europeo.
Premesso che non esiste nessun partito o coalizione di partiti che possa rappresentare e sostenere compiutamente i valori che sono all’origine delle nostre associazioni e che animano il loro impegno e la loro azione, vi invitiamo ad indirizzare il vostro voto verso chi si è fatto e si fa portavoce di una visione rispettosa dell’uomo, di tutto l’uomo e di ogni uomo, in ogni momento della sua esistenza, dal concepimento alla morte naturale. Sappiamo bene che, negando la verità sull’uomo, nessun bene ne deriva, né per l’individuo, né per la società intera. Le fondamenta stesse del bene comune sono infatti minate. La speranza è che queste elezioni consentano nei nostri Comuni come nel Parlamento Europeo la formazione di una maggioranza favorevole alla difesa e alla tutela della vita umana in ogni sua fase e condizione.
Angela Lucentini
Presidente del Movimento per la Vita di Firenze
Marcello Masotti
Presidente di Scienza&Vita Firenze
18 maggio 2024
“QUALE EUROPA? TORNIAMO ALLE RADICI”. SINTESI DELLE RELAZIONI.
Promosso da Scienza&Vita Firenze e organizzato con la collaborazione del Movimento per la Vita di Firenze e dell’Associazione Family Day, si è tenuto nella mattinata di sabato 18 maggio al Teatro “Le Laudi” un incontro sul tema “Quale Europa? Torniamo alle radici”. Relatori sono stati il Prof. Massimo Gandolfini, presidente di Family Day, e la Prof. Marina Casini, presidente del Movimento per la Vita Italiano.
Nel saluto iniziale, il presidente di Scienza&Vita Firenze, Dott. Marcello Masotti, ha rimarcato l’attualità o meglio l’urgenza del tema a fronte delle derive antropologiche che rapidamente si diffondono e sembrano avere il sopravvento nella cultura europea, nell’ideologia dominante e nelle attività e nelle decisioni della stessa Unione Europea. Gli ideali che animarono i grandi statisti fondatori della Comunità Europea al termine della 2° guerra mondiale sembrano dimenticati o addirittura traditi. È necessario pertanto fare nuovamente nostro l’accorato appello formulato da Giovanni Paolo II nel lontano 1982: “ antica Europa: Ritrova te stessa. Sii te stessa. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici”.
L’Avv. Aldo Ciappi del Family Day, moderatore dell’incontro, ha messo in luce la grande importanza delle imminenti elezioni del Parlamento Europeo, che ha paragonato alle elezioni italiane del 1948, determinanti per l’assetto e lo sviluppo del nostro Paese nei decenni successivi. Infatti gli attuali indirizzi politici dell’Unione si sono evoluti verso un centralismo che sempre più erode l’identità e l’autonomia degli Stati membri, con vincoli legislativi e giuridici sempre più stringenti, tendendo alla costruzione di un superstato lontano ed avulso dai caratteri delle popolazioni che fanno parte dell’Unione stessa, da considerare quindi pericoloso per lo sviluppo della civiltà dei singoli Stati e dell’Europa nel suo insieme.
Il Prof. Massimo Gandolfini ha affrontato, in una prospettiva storica, il processo di distruzione della civiltà cristiana occidentale. Sul tema ha richiamato gli scritti di Plinio Corrêa de Oliveira, secondo il quale tale processo si è sviluppato in quattro fasi o “rivoluzioni”: la prima religiosa, rappresentata dalla Riforma Protestante, la seconda politica, rappresentata dalla Rivoluzione Francese, la terza socio-economica, rappresentata dal Comunismo e dalla Rivoluzione di Ottobre, la quarta culturale, rappresentata dal Sessantotto francese. Ha quindi evidenziato come gli attuali rivolgimenti culturali e antropologici rappresentino una nuova “rivoluzione” meno cruenta di altre, ma molto sottile e incisiva sulla persona umana. Infatti, mentre le precedenti si ponevano lo scopo di cambiare assetti e strutture esterne alla persona, quella attuale si propone di incidere fortemente sulla sua interiorità, modificandone le caratteristiche fondamentali. Assistiamo così all’esclusione del concetto di diritto naturale, che riflette la comune umanità di tutti i popoli; alla rimozione della storia e della civilizzazione cristiana; alla promozione incessante e pervasiva dell’ideologia gender, che costituisce un bombardamento continuo soprattutto per le giovani generazione; alla promozione ingannevole della cosiddetta droga leggera, da considerare innocua e quasi buona, contrariamente a qualsiasi indicazione della tossicologia; alla censura di fatto di ogni espressione del pensiero difforme dal cosiddetto “main stream”, fino alla facile trasformazione di ciò che è “legale” in qualcosa di “morale”.
Questa “rivoluzione” attira la gente con la tesi ingannevole che misura di tutto possa essere il proprio io con i suoi desideri, ma in realtà nasconde una nuova dittature che va contro la ragione e contro la verità dell’uomo. Essa ha origini lontane, in quanto già dagli anni ’60 del secolo scorso si formulavano tesi filosofiche e politiche che si proponevano di cambiare la natura umana, incarnando così un “odio teologico” che, nulla potendo fare contro il Creatore, si traduce in odio contro l’uomo. Si vede così come il relativismo, denunciato con forza da Benedetto XVI, sfoci inevitabilmente nel nichilismo ed in quella che sovente oggi è definita “cultura della morte”.
Ci si può chiedere se questo può portare alla scomparsa della cristianità. La risposta è: no. Forse potrà essere ridotto e circoscritto un cristianesimo esteriore, ma non il cristianesimo autentico, perché il “mondo” è già stato vinto. Occorre quindi ricusare il peccato di rassegnazione e seguire l’appello di Giovanni Paolo II a vincere il fatalismo della storia e impegnarsi con tutte le forze a “fare la storia”.
La Prof. Marina Casini ha aperto la sua relazione precisando che il richiamo alle radici della civiltà europea non significa affatto ritirarsi nel passato, bensì trarre dalle radici il germe del rinnovamento e fondare il futuro su valori veri, ad iniziare dalla difesa e dalla promozione della vita umana.
Quel progetto di Europa che germogliò dopo la seconda guerra mondiale non si nascondeva davvero quanto di doloroso e di drammatico il passato aveva conosciuto. In particolare quella guerra era stata originata da una crisi antropologica gravissima, che aveva portato con sé, prima di altre, la crisi della medicina e del diritto, con il concetto antiumano delle “vite non degne di essere vissute”; che aveva ritenuto i campi di concentramento un’opera meritoria; che aveva portato alle conseguenze più nefaste la teoria del diritto positivo, per cui nulla più conta il contenuto di un’azione purché sia “legale”, cioè “approvata” e “conforme alle procedure”. In tal modo prima del diritto “posto” dal potere non c’è alcunché. La legge vigente è sopra ogni cosa e può legittimare ogni discriminazione, ogni sopraffazione ed ogni violenza, una volta abolita l’idea dell’uomo in sé, lui sì davvero superiore ad ogni cosa.
Così dopo la catastrofe bellica, si è vista la fioritura di una nuova stagione del diritto, di quel diritto che riconosce nella sfera umana qualcosa di preesistente, di anteriore al diritto stesso, che riconosce ad ogni uomo una dignità inerente e uguale. Questo si è tradotto nella formulazione di dichiarazioni, costituzioni e trattati che hanno posto al centro un comune denominatore umano, “minimo” ma di enorme portata, che ha prodotto fondamenti di libertà, giustizia, pace e fratellanza, mantenendo una porta aperta sul mistero e sulla trascendenza.
Oggi stiamo assistendo ad un percorso a ritroso, che pervade la cultura e la politica e che porta verso un nuovo sfacelo antropologico, culminato recentemente nella dichiarazione della libertà di aborto come diritto costituzionale in Francia e nella risoluzione del Parlamento Europeo, tesa ad inserire il diritto di aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione. Queste decisioni violano prima di tutto quel rapporto umano fondamentale, originario ed assoluto che è quello della madre con il bambino che porta in grembo.
Alla fine delle relazioni, numerosi e qualificati sono stati gli interventi, tutti di grande apprezzamento, da parte di un pubblico numeroso e partecipe.
Scienza&Vita Firenze
La Presidenza
16 aprile 2024
Parlamento Europeo. Risoluzione del 11 aprile 2024 sul diritto di aborto.
Giovedì 11 aprile il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per il “diritto d’aborto”, votando a larga maggioranza una mozione, presentata dalle forze della sinistra, che ne auspica l’inserimento nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. L’assoluta libertà di sopprimere la vita umana nel grembo materno dovrebbe quindi essere dichiarata un “diritto fondamentale” e un “valore comune” per i cittadini dell’Unione.
La risoluzione è stata approvata con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni, non solo dai partiti della sinistra, ma anche da ampie porzioni dei parlamentari liberali e popolari, in linea con quanto avvenuto in Francia, dove il diritto della madre a decidere liberamente di abortire è stato recentemente inserito nella Costituzione francese.
La risoluzione del Parlamento Europeo non ha valore cogente per gli Stati Membri, ma imprime una precisa direzione politica “contro la vita” e prelude a forti pressioni dell’Unione sui singoli Stati per attuare modifiche alle proprie Carte Costituzionali, per mettere fuori legge l’obiezione di coscienza, per inserire nei curricula medici procedure obbligatorie di aborto, per rivedere l’insieme dei servizi relativi alla salute sessuale e riproduttiva.
Mentre l’umanità è sconvolta e minacciata da guerre, violenze e povertà, mentre si aggravano contrasti ideologici, politici, economici, le forze che dominano il Parlamento Europeo hanno voluto infliggere un colpo idealmente e politicamente gravissimo alle basi della comune umanità, quella che definisce molto prima di qualsiasi legge ogni persona e ogni popolo della Terra.
Nell’Occidente poi, in questa stagione del trionfo del relativismo e dell’individualismo, la volontà di elevare l’aborto a diritto fondamentale dei popoli dell’Unione urta con il patrimonio irrinunciabile dei valori della civiltà europea e dell’umanesimo laico, che proclama il primato della persona, non meno che con le radici giudaico cristiane, che esaltano la dignità e la responsabilità di ogni essere umano.
Quale futuro si prospetta? Il “vecchio continente” sta diventando “continente di vecchi”, c’è una denatalità spaventosa, che Papa Ratzinger chiamava “la strana mancanza di voglia di futuro”, e sta procedendo nudo di ideali e di valori al confronto con altri mondi emergenti, specie quello dell’immigrazione islamica così identitario e granitico. Per contro dalla risoluzione del Parlamento Europeo traspare quasi un odio verso le persone e i popoli che incarnano oggi la realtà dell’Europa, odio che, avversando la procreazione, ne avversa l’identità, i valori, il futuro, la speranza.
Siamo alla vigilia di una scadenza elettorale decisiva per le sorti dell’Europa. Teniamo presente quello che è in gioco. Ci sono in questione la politica internazionale, l’energia, l’ambiente, l’agricoltura, la casa, su cui siamo chiamati a scegliere, ma ben più importanti sono i valori fondanti che riguardano la persona umana, che le istituzioni devono rispettare, difendere e promuovere.
Scienza&Vita Firenze
La Presidenza
28 marzo 2024
Santa Pasqua 2024
Scrivevamo giusto due anni fa, in occasione della Pasqua 2022: “Mentre nel mondo le ideologie e le azioni di morte, che colpiscono la vita fisica e spirituale degli uomini, sembrano dilagare e quasi avere il sopravvento…”. Cosa potremmo scrivere di diverso oggi? Ma possiamo ancora chiedere con forza: “Salvaci, Signore, siamo perduti!” (Mt 8, 25). In effetti, nonostante gli innumerevoli tentativi, che gli uomini hanno attuato nel corso della storia, di trovare la salvezza con le proprie idee e con le proprie forze, non riusciamo a vedere un solo risultato credibile. Siamo convinti che anche le proposte oggi di moda, dall’assolutizzazione dell’individualismo all’ideologia green o all’intelligenza artificiale, saranno, da questo punto di vista, senza esito.
Cantava Claudio Chieffo diversi anni fa: “C’è bisogno di qualcuno che ci liberi dal male…”. È sempre vero: da soli non possiamo, ma questo non ci consente di stare inerti a guardare o di abbandonarci allo sconforto o all’indifferenza. Non possiamo cedere o retrocedere. Non possiamo lasciar cadere l’impegno costante di costruire o ricostruire la vita e la dignità umana nella giustizia e nella verità in tutto ciò che facciamo giorno dopo giorno.
C’è speranza? Certamente! Ma dobbiamo essere disposti ad ascoltare, a leggere, a vedere, spogliandoci con vera umiltà delle nostre strutture e sovrastrutture. “Non temere, piccolo gregge…” (Lc 12, 32). Siamo convinti che, nel proprio intimo, ciascuno aspetti di essere chiamato per nome da una voce che terge ogni lacrima e che dà la vita, quella voce che, nell’alba della resurrezione, Maria di Magdala udì da colui che pensava fosse il custode del giardino: “Maria!” (Gv 20, 16).
Buona santa Pasqua!
Scienza&Vita Firenze
La Presidenza
20 dicembre 2023
Santo Natale 2023
Nella riflessione che Padre Rosario Landrini, della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, ci ha offerto in occasione dell’incontro prenatalizio del 15 dicembre scorso, ci ha colpiti l’immagine della piccola luce che, se accesa in un ambiente buio, è capace di illuminarlo e consente di trovare il cammino. L’abbiamo letta come un grande richiamo e un grande incitamento per la nostra Associazione. Ciascuno di noi e noi insieme possiamo tenere accese fiammelle nelle nostre famiglie, gruppi, associazioni, comunità per illuminare il cammino e preparare la venuta della “luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1, 9).
Che gli uomini abbiano bisogno di questa luce è sotto gli occhi di tutti, come è sotto gli occhi di tutti che, anno dopo anno, andiamo incontro al Natale al termine di un anno in cui ciascuno ha ricevuto grazie (per cui “in ogni cosa rendete grazie”, 1 Ts 5), ma circondati da guerre, sofferenze e ingiustizie senza fine di uomini e popoli, mistificazioni, abdicazioni, inganni.
Come Scienza&Vita siamo “alleati per il futuro dell’uomo” e pertanto “alleati per gli uomini del futuro”, per i quali vogliamo dare il nostro piccolo contributo per tenere aperti sentieri di verità e di giustizia.
Di fronte a questo nuovo Natale che ci è dato, raccogliamo e facciamo nostro l’appello dell’Abate Dom Bernardo Gianni, nell’incontro a San Miniato al Monte lo scorso 18 novembre, ad annunciare senza paura un Bambino e una Croce che raccontano agli uomini di oggi, ostaggio di un individualismo oscuro, un Amore che libera, che riapre gli orizzonti, che rinnova l’umanità.
Buon Natale!
Scienza&Vita Firenze
La Presidenza
25 novembre 2023
Un’economia a misura di famiglia
Nel contesto di un interessamento costante di Scienza&Vita Firenze ai temi inerenti la famiglia, sabato 25 novembre, presso il Cenacolo del Conservatorio delle Mantellate, si è tenuto un incontro sul tema “Un’economia a misura di famiglia”, che fa seguito agli altri due svoltisi nel corrente anno “Bambini a catalogo o figli di un padre e di una madre?” e “Padre, madre, figli: un’invenzione della tenerezza di Dio”.
Hanno svolto le relazioni in programma il Prof. Matteo Rizzolli, Docente di Economia Pubblica, il
Prof. Francesco Farri, Docente di Diritto Tributario, e il Dott. Alvaro Ringressi, medico, dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose Cattoliche.
Nel presentare l’iniziativa ed i relatori, il Vicepresidente di Scienza&Vita Firenze, Alessandro Leoncini, ha messo in evidenza come oggi la famiglia sia sotto un continuo attacco da parte di forze politiche e culturali e come pertanto ogni energia profusa per affermarne e testimoniarne il valore insostituibile sia un prezioso investimento per la nostra società e soprattutto per i nostri figli e nipoti.
Il Prof. Rizzolli ha proposto una interessante e per molti aspetti innovativa analisi dell’economia della famiglia, applicando ad essa criteri e parametri tradizionalmente tipici dell’economia aziendale o delle amministrazioni. Ha inoltre fornito una serie di risultati di studi economici, che dimostrano il contributo fondamentale delle famiglie come produttrici di beni materiali e immateriali, essenziali per la vita, lo sviluppo e la felicità della persona. La conferma che da ciò deriva della centralità della famiglia nella comunità civile può aiutare le famiglie stesse nella loro organizzazione e può indirizzare le amministrazioni verso scelte più attente e lungimiranti.
Il Prof Farri ha tracciato un quadro delle politiche per la famiglia sviluppate in Italia negli ultimi anni ed in particolare dei provvedimenti contenuti nell’attuale proposta di legge di bilancio, che intendono rispondere alle esigenze più urgenti sia sul piano propriamente economico-fiscale, sia sul piano dei servizi. Qui sono emersi naturalmente il problema delle priorità nella destinazione di risorse comunque limitate, sia la crescente criticità nel sostenere soddisfacenti livelli di welfare state, a fronte della denatalità e dell’invecchiamento della popolazione.
Il Dott. Ringressi ha infine tracciato un ampio e affascinante quadro della famiglia cristiana come realtà nata dall’Amore di Dio e fondata sull’amore dei suoi componenti. Da qui la famiglia come sorgente di vera umanità, di crescita e di fortificazione della persona, di costruzione di una serenità profonda che coesiste con le situazioni di fatica e di sofferenza che spesso si trova ad affrontare. Ha anche fornito una panoramica su evoluzioni sociali che in alcuni Paesi, soprattutto occidentali, negli ultimi decenni hanno inteso decostruire la famiglia in nome di un presunto progresso dell’individuo, ma che di fatto si sono rivelate illusorie e controproducenti, comportando spesso situazioni di infelicità, solitudine, dipendenza, degrado personale e sociale, fino ai casi estremi di rifiuto della vita.
Scienza&Vita Firenze
La Presidenza
18 novembre 2023
“Europa, fermento di civiltà o congedo dalla storia? Il futuro del continente da un osservatorio benedettino”
Si espone una sintesi schematica di quanto emerso dal convegno tenutosi sabato 18 novembre 2023 a Firenze, presso l’Abbazia di San Miniato al Monte, sul tema: “Europa, fermento di civiltà o congedo dalla storia? Il futuro del continente da un osservatorio benedettino”, nel quale sono intervenuti
Dom Bernardo Gianni
Abate del Monastero di San Miniato al Monte
Prof. Zeffiro Ciuffoletti
Presidente Istituzione di Studi Firenze per l’Europa
Prof. Francesca Ditifeci
Docente di Analisi Linguistica, Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Firenze
Prof. Luciano Bozzo
Docente di Relazioni internazionali e Teorie della politica internazionale, Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Firenze
A partire dagli aspetti generali riguardanti la nascita e lo sviluppo di quella che oggi è l’Unione Europea:
– considerando come, dopo le tragedie della seconda guerra mondiale, l’“Europa unita” sia apparsa ai grandi statisti dell’epoca, permeati di umanesimo cristiano, un disegno ideale e politico per conseguire la pace e lo sviluppo del continente, oltre che per interloquire con le grandi potenze del mondo;
– considerando come la successiva evoluzione politica e istituzionale, fino all’attuale assetto dell’Unione Europea, soprattutto a seguito del rifiuto del 2001 di riconoscere il Cristianesimo tra le fondamenta della comune identità europea, abbia portato ad un generale disconoscimento, da parte degli organi dell’Unione, dei valori che il Cristianesimo ha portato nello sviluppo della civiltà europea, quali la centralità della persona, l’uguale dignità di ogni uomo, l’uguaglianza tra uomo e donna, l’importanza della coscienza morale e dell’idea di Dio come fondamento della libertà e per il funzionamento della democrazia e dello stato di diritto;
– considerando che la costruzione dell’Unione Europea si è sviluppata puntando a obiettivi di benessere materiale e favorendo i processi di secolarizzazione che hanno investito tutto l’Occidente, così da accogliere concezioni dell’uomo impostate al relativismo e all’individualismo e lasciare da parte o negare i valori spirituali, ideali e morali che hanno accompagnato le Nazioni europee nella loro storia;
nel convegno sono state esposte valutazioni, interpretazioni e indicazioni sia di principio, sia operative in ordine a:
– affermare il primato della dimensione spirituale dell’uomo, che lo pone in una condizione unica nell’orizzonte del creato, nella tensione continua, saldamente ancorata alla retta ragione, verso qualcosa di superiore che dia senso alla propria vita, aprendo alla trascendenza;
– fondare la verità sull’uomo nell’umile ascolto di una Parola che egli non può darsi da sé, ma che, lungi dal limitarlo, lo libera e lo eleva;
– affermare una cittadinanza nuova in un mondo in crisi, rifinito dalla cosificazione e dallo svilimento delle realtà umane, evitando ogni rassegnazione ed ogni riduzione, rivalutando ogni persona umana che non è mai soggetto anonimo, bensì è dotata di una dignità trascendente;
– annunciare senza paura un Bambino e una Croce che raccontano agli uomini, oggi ostaggio di un individualismo oscuro, un Amore che libera, che riapre gli orizzonti, che solleva l’umanità, che indirizza lo sguardo sul prossimo;
– rifiutare ogni pretesa contemporanea di potere sull’uomo e sul creato, ogni ingannevole illusione di ritenersi soggetto e artefice di tutto;
– riconoscere che la civiltà europea si è sviluppata nei secoli sulle fondamenta dell’umanesimo cristiano, il cui progressivo abbandono e il cui rifiuto porta ad una concezione dell’uomo totalmente al ribasso, ad una antropologia d’accatto, all’esplosione dell’individualismo e del narcisismo, alla perdita del senso della vita, allo psicodramma degli adolescenti, allo sbandamento dei giovani, all’abbandono degli anziani e dei deboli; che porta altresì l’Occidente all’odio di sé, alla cancellazione delle proprie radici, alla paura o al rifiuto del futuro, alla svalutazione della paternità e della maternità;
– riconoscere come l’umanesimo cristiano abbia rivalutato in modo unico nella storia dei popoli il ruolo e la dignità della donna, creando le condizioni per l’avvento di figure femminili determinanti nella storia politica, culturale e religiosa delle nazioni europee;
– rivalutare e riaffermare il valore sommo della donna madre, generatrice di uomini e di umanità, rifiutando ogni artificiosa e dannosa contrapposizione fra uomini e donne;
– riconoscere la grave crisi in cui oggi versa l’Unione Europea, non solo nelle questioni politiche o economiche, ma prima ancora nel rispetto e nello sviluppo di quella civilizzazione che ha contraddistinto le nazioni europee nei secoli;
– contrastare ogni tentativo di scardinare le identità nazionali, rispettandole e favorendo una loro armonizzazione alla luce dell’umanesimo cristiano, nell’orizzonte istituzionale di un’Europa delle Nazioni.
Firenze, 18 novembre 2023
Scienza&Vita Firenze
La Presidenza